Io non so scrivere un cazzo di nulla,
tu sei già troppo invecchiata…
non ti devo dimostrare più nulla…
19:30 di un venerdì,
mezzo sole
ancora
si intrattiene,
rumori di lavori lontani…
sono ridicolo e un po ingrassato,
mai fatto una lettura di poesie
(e me ne vanto) credo…
passano auto veloci,
non le conosco,
cazzo posso dire di loro…
ogni cosa può avere valore
se valorizzata da qualcuno,
basta uno, uno che conta…
ti guardo e non sei più tu
nessuno si fida di nessuno più, ormai…
il problema è che qui si gioca sporco,
il libro del dottor, avvocato, ingegnere
è salutato in festa elegante
come elegante libro
come sentimento elegante
e quindi ampolloso, fittizio…
saranno sicuramente famosi…
giro i tacchi
sgrammaticato
giacca di pelle nera
striminzita
passo felpato
in oscura strada
all’ombra
dai luccichii
prodotti
da vite a tema
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