Libera sorrisi-urli-follia
non stare chiuso, come me,
a scrivere poesia… il tempo
è poco, tra poco le risposte
intanto godo di aria-luce…
il tempo… la voglia, dal vestito
ci scuce, vuole un ritmo
forsennato, perché abbandona
granellini di sabbia, dalla tasca
buona…
libera tutto l’orrore che si vede
nel tuo volto tumefatto, volto
tumefatto dai giorni conformi
della settimana… aspettando
l’ultimo-molto-grande-scordato
giorno, per chiudere un capitolo
assurdo… volano-volano ore
che lentamente non si levano
dai coglioni… ma non è assurdo?!
Intanto si pensa ai rapporti
sociali… traballanti, decrepiti,
insostenibili, complessi,
deludenti… prima-o-poi…
e tu cosa vuoi, ancora, e cosa
non ho colto, dopo… tutto
in raffinata prosa…
libera sto-cazzo, sto-sentimento,
sta-rabbia… ma non morirmi
nei giorni inquieti di sole-traffico
in corse con numero e cartellino
per un trofeo-caldo di
sopravvivere-mangiare
ma soprattutto di
“necessario” vino
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