Guardavo la solitudine
in un orgia di persone
che lentamente visitano il centro,
il centro del mondo
.
le facce orribili, mutilate
le voci che escono sono suoni strazianti
in mezzo colori vivi
volti da copertina, felici
.
persi, distratti da un mucchio di cianfrusaglie
in marciapiedi di catrame
con sigarette di catrame
con pensieri di catrame
.
il centro del mondo
è uguale in tutto il mondo,
è uguale il panino
è uguale il negozio
è uguale la solitudine
.
guardavo lo scorrere del tempo
nel fiume dell’umanità
tempo perso, tempo buttato
in qualsiasi modo
.
i vecchi aspettano la morte
in panchine nascoste
mentre i giovani sono indaffarati
a muovere l’ingranaggio rugginoso della vita
.
chi dipinge, chi scrive poesia
chi si perde in paradisi fittizi
chi si ripara all’ombra d’un porticato
tempo perso, tempo buttato
in qualsiasi modo
.
e tutti lì, a far girare
il centro del mondo
brutto più che mai
come ce lo siamo creato
come ce lo siamo
ritrovato
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