Furia di cose non dette, impossibili da dire,
senza un perché… sennonché la debolezza
prende spazio, o meglio la sì nasconde…
prendi posto mio caro orgoglio, qui vicino
a me, siediti a bere così non son solo…
la benzina rallenta il battito, inghiottire
l’essenza che spicca il volo, per non sentirsi
inghiottiti in un tacito divenire…
trallallero trallalla, si può cantare… ho visto
gente cantare e fiori sbocciare… tramonti
e odori di primavera, festanti… nel passare
dei giorni, dei mesi, degli anni… veloci,
veloci e ancora veloci sfuggenti… la vita
un insegna al neon, non t’insegna la vita…
nemmeno il chiaro-scuro fumoso piazzale
di mare, se non ti rendi conto del cielo, se
non alzi la testa per guardare… viola,
viola scuro, grigio… panna da toccare
poi finisci il boccale, il tuo amico orgoglio
se né andato, si è offeso, ma è pronto…
domani… a ritornare
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