venerdì 19 luglio 2013

LA CRISI DEL SETTIMO LIBRO

Sono al settimo libro/ e denigro / denigro / dispenso oscenità / credo di parlare a nome della dignità /
per una maggiore libertà / e sporco pagine / d’inchiostro / contro ogni compagine / e creo un mostro / mordo la gabbia /
muoio di rabbia / ne dico di bianche e di nere / nessuno i miei libri giustamente li vuol vedere / ma a volte dico cose vere/
senza neanche quel poco che si può godere / il sentimento / che c’è dentro / è uno scarso condimento / e poi in pratica /
quel che vale veramente è la grammatica / anche se statica / e la società l’incentiva / ma in queste pagine ne è priva /
e parolacce / boccacce / ogni genere di cosacce / e scrivo / scrivo / mai un pensiero positivo / mai un attimo vivo /
attivo / sempre a pensare al brutto ed al cattivo / luoghi tetri / ce l’ho coi preti / coi prepotenti / coi potenti /
i miei personaggi non son mai contenti / e cattive sorti / morti / risorti tutti storti / pensieri contorti /
nei pomeriggi invernali / dove non metti ali / dove scrivi cose banali / precipitose / assai noiose /
senza migliorare nelle giornate afose / e chiudo tutto nel cassetto / e mi metto a letto / a dormire /
la cosa che so fare di migliore / senza star li a contar le ore / a dargli un valore / ma poi mi alzo /
non certo con un balzo / mi rimetto in postazione / riguardo il mio nuovo libro in costruzione /
non è bello ne scaltro / pagine oscene / ma creare mi fa stare bene /
e non so fare nient’altro.

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