Dalle terre che fumano brucianti
Si sente odore di strani cambiamenti
I poveri salgono la pianta di “pisello”
Il cancelliere, si aggrappa al cancello!!
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Muti e rassegnati si rimaneva a bocca asciutta
Per chi, voleva fare del bene, al popolo tutto
Quanto si era fortunati ad avere pane e frutta
Tutti lo chiamavano un sacro momento brutto
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Viva! Viva chi urla, chi è giovane se lo permette
Può scherzare, davanti alle sue sventure precoci
Con tristezza e collera, alle sue regole maledette
Nelle foreste o nella civiltà uguali le belve feroci
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