giovedì 5 settembre 2013

PROPRIETA' PRIVATE

Andare a giocare a pallone, sembra facile
ma non è così, anzi è quasi impossibile,
perché i grandi sono dei relitti egoisti,
specialmente in un paesino
e nei paesini regna lo scontro, il possesso.
.
Non ti aspetteresti mai che tutta questa negatività
arrivasse dall’uomo più buono, che deve dar esempio,
ed infatti, per andare a giocare nel campetto del prete,
bisogna scavalcare l’immenso cancello,
e poi ti ritrovi in un campo enorme, pieno d’erba.
.
È passato adesso del tempo e ci siamo ingegnati,
c’eravamo davvero rotti di scavalcare il cancello appuntito,
e dopo che ci abbiamo lasciato tutti le palle la sopra,
dalla parte opposta, ci siamo creati lo spazio per entrare,
aggiungendo una piccola modifica alla rete che lo circonda,
applicato un passaggio abbastanza grande, ecco di nuovo,
senza altre imprese circensi, arrivare dalla strada sterrata
e tranquillamente giocare a pallone.
.
Ma ogni tanto, si sa che è bello e costruttivo cambiare posto,
cambiare il campo di gioco allarga le nostre vedute,
e allora di nuovo ad ingegnarsi per entrare
nel campetto della nostra scuola;
Il pomeriggio è tutto chiuso e qui il cancello
è troppo imponente da provare,
allora anche qui vediamo dall’ingresso secondario,
ma di la ci sono case e cortili, privati del cazzo,
proviamo ugualmente, entriamo in una corte, dall’altra parte
subito due vecchiette alzano le mani e c’insultano,
ma noi schizziamo via con le nostre biciclette;
Ancora un po’ di stradine sterrate, piazzali e case,
gente arrabbiata perché abbiamo violentato la loro terra,
sciocchi, stupidi, complessati, deboli, coglioni;
Ecco sbucare direttamente nel retro della scuola,
qui non c'è neanche la rete a chiudere, e con le biciclette
ci troviamo direttamente sul campo.
.
E giù calci su calci al pallone,
risate, sole in faccia, aria pulita, clima sereno,
e spensierati, senza proprietà, liberi e cazzoni,
rincorsi, additati, insultati ma liberi,
e non c’è cosa che fa incazzare di più
di vedere che gli altri sono più liberi
e felici di te,
capito!

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