giovedì 26 settembre 2013

TRECENTOSESSANTA GRADI

Chi si esprime libero
parla a trecentosessanta gradi
di ciò che non funziona
nella famigerata società civile,
e viene, dunque,
isolato, reso nullo, inesistente.
.
La cultura si ferma
ad un certo punto,
il creativo non passa il limite,
la solitudine ed il degrado
è nascosto a tutti,
anche il povero
non si rende conto
d’essere povero,
distratto da stupidaggini e illusioni
ogni giorno sempre più nuove
ogni giorno sempre più colorate.
.
L’unica poesia in penombra
è la poesia sterile,
la poesia più scomoda
è derisa e demonizzata
rinchiusa in un angolo buio.
.
Descrivi le sensazioni pulite,
di calma e serenità della natura,
se sei innamorato, tira fuori l’amore,
ma se sei incazzato, tira fuori,
assolutamente,
i coglioni.

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