Le lettere dell’alfabeto sono troppe
Quante combinazioni, quante possibilità
E le parole si sprecano, belle o sciocche
L’importante è non cadere nelle banalità
.
Come un bambino che fa pratica
Quello che vuol imparare a parlare
Mai assuefarsi alla vita schematica
Ed il dubbio poi dimenticare
.
Perché la vita non la si affronta
Si accetta le condizioni preparate
Dov’è il mistero che ci circonda
Star bene a far cose scontate
.
Chi di se stesso va fiero:
Le loro anime non sono molto pure
Non si vive per l’ebbrezza del mistero
Si finge di dimenticarsi delle paure
.
A non pensar più a me stesso
A tutti noi l’agognato sussidio
Ma un sentimento non va represso
Solo perché ci può dare fastidio
.
A noi anime sane con le regole nostre
Vogliamo passar bene, seri e corretti
Delle buone azioni ci facciamo mostre
Chiusi dall’involucro dei doppiopetti
.
Chi si fa piacere cose da normali
È come tutti noi infondo
Deve curarsi i propri mali
Siamo anime abbandonate al mondo
.
Sia mai, far vedere la propria fragilità
Anche se appartiene ad ognuno di noi
L’amore ci salverà, l’orgoglio ci affosserà
Tu triste automa, vai e dannati più che puoi
.
Troppo occupati per capire altri dolori
Tutti presi al raggiungimento della vetta
Senza saperlo la vita perde i suoi colori
Si dimentica la bara che poi ci aspetta
.
A volte indistruttibili sembriamo
Che niente ci possa proprio fermare
Ma infondo tutti siamo quel che siamo
Ed il tempo corre, non ci sta ad aspettare
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