martedì 7 aprile 2015

POESIA BRUTTA

(della durata di quasi una settimana)
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Ho bevuto una birra fresca, alle 18e30 di una tarda sera di un lunedì festivo d’inizio estate. Qualche chiacchiera, qualche sorso e qualche sigaretta… poi con la mia vecchia automobile mi sono dileguato. Autoradio con musica troppo triste per pensare… mi son fermato in un ristorante di mia conoscenza ed ho ordinato un primo e ¼ di vino sfuso. Guardavo gli altri tavoli “persone si direbbe allegre, a mangiare e sparlare senza sapere cosa delle due gli piace di più” non ho tempo di pensare, la testa gira, non sono nessuno degli altri… gli altri non vogliono aver niente a che spartire con me, io lo stesso. Mangio, poi nel retro le macchinette… quelle mangia soldi… anche loro hanno mangiato 20 $ dei miei. Ho finalmente il portafoglio vuoto e posso tornarmene a casa, con anche la testa vuota e i pensieri… niente, nulla…
Finché vagavo ero nel limbo, poi torno a casa e scrivo questa pagliacciata…
Di poesie brutte ne ho lette ma questa le batte tutte… potrebbe esser pure sporca se vi raccontassi di stamattina… beh stamattina mi sono masturbato (tirato una sega come si dice dalle mie parti) e niente più. Se solo avessi più coraggio vi potrei raccontare storie fantastiche, ma non ne ho affatto… sono pigro e cacasotto, son tutto fuorché perfetto e scrivo poesie brutte e sporche. Non ho un editore, ne un lavoro stabile… io non sono stabile, ho barba lunga per coprire un viso poco credibile. Negli ultimi dieci anni ho scritto undici libri… pagine buttate, tempo sprecato… mi sono divertito però e poi non è che vi ho molto scocciato, io me ne sto nel mio e tanto voi mai potrete leggere questa merda, finirà nel dimenticatoio, come io e come voi che non vi conosco.
È cominciata ora una nuova era di ancor più solitudine, arriva la matura età e ancora non riesco a scrivere cose belle… con le noiose non si va da nessuna parte, con le poesie brutte si finisce al manicomio. Resto desto nella stanza, all’età che tengo, ancora così, a fare il giullare creativo mentre dovrei proprio pensare ad esser un membro attivo nella società dei seri… invece mi diletto in questa pazzia che non raccoglie frutti ma che è un po’ come masturbarsi… fa piacere!…
Non ci sono facce belle o brutte, le facce sono tutte uguali, dipende solo dai sentimenti che ti esplodono dentro e la faccia si plasma a seconda di questo… se tu cedi all’ingordigia, all’egoismo e alla prepotenza… è matematico che avrai una faccia brutta… guarda quella dei politici, per esempio!. Devi compilare il modulo, modulo di qui, modulo di là… la burocrazia è ridicola in confronto al nostro destino ultraterreno… metti un timbro e spediscimi in paradiso brutto stronzo!!. Uomini piccoli con baffetti curati e camicie bianche muovono ingranaggi di società, ma sono squallidi in confronto all’eternità… carte bollate di uomini famosi cos’è questo!!… spazzatura amico mio, c’è qualcosa di più grande molto più grande della storia di tutti e di te… non vali un cazzo lo vuoi capire?!… non ti atteggiare per favore… ridi, balla, urla… scendi all’inferno della luna piena di alcol, nella notte piena di stelle, notte piena, ubriaca di gin… sto respirando… allora sono vivo menomale… ma son vivo perché scrivo. Posso dire grandi cose, fai finta che le abbia dette, non sono bravo con certe cose, ma dato che la mia condizione è così fragile, voglio restarti nel cuore, prima che un’inconsapevole istante mi porti via…
Ci deve esser anche la poesia perfetta, che esprime la mia voglia, il mio urlo, le mie viscere… oggi ancora non la trovo, ma domani giuro che la scrivo… prima di lasciarvi e lasciare questo triste mondo voglio mandare un vaffanculo totale, lasciatemelo fare, ora che ancora riesco a muovere il mio corpo e la mia anima, non posso lasciarmi sfuggire questa occasione. Anche con una poesia brutta, non letta e non visualizzata… vi dico… viviamo… moriamo solo quando quel bastardo lassù ci stacca la spina, per andare dove il sentimento non ha importanza… quindi non importa nulla di tutto quello che ti insegnano ad importare. Liberi signori miei, urlate più pazzi che potete o forse più sani di come non lo siete mai stati…
Poesia brutta, o forse anche poesia non è… ma chi se ne frega… da nessuno di voi illuminati mi interessa il giudizio e nemmeno voi sadici della grammatica, potete risparmiare il fiato. Se poesia non è, sarà comunque il mio personale sfogo… non mi reca nessun fastidio e non faccio nessuna fatica a scrivere. Voi scrittori che la fate cambiate lavoro, se questo si può chiamare lavoro… ci guadagno solo in salute… serve per non cadere in un precipizio ancora più buio e l’estetica la lascio a chi ha poco da dire…
non ho bevuto una birra fresca alle 20e15 di una sera di domenica… è passata quasi una settimana dall’inizio di questa brutta poesia… come previsto nulla cambia, potrebbe durare un anno questo scempio… ed ogni settimana sarebbe uguale a quella precedente…

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