l’anima, imprigionata
dal limitare, stupido-raziocinio,
del corpo… muore…
non fa rumore…
non si sente più
il lamento
paranormale,
grazie all’affogarsi
quotidiano, di una vita
banale…
sei fuori di te… dicono…
fuori dal corpo-schiavo,
dalla prigione è riuscita
a fuggire, la belva…
fuori di sé…
dall’ingranaggio
mosso da favole
e paura…
torna in te,
torna codardo…
il messaggio
la follia, mossa
da esperte mani
di Erasmo,
si muove in lungo
ed in largo…
accarezza chi
l’accoglie,
per chi la ripudia
grosso è
lo spasmo
torna in te… dicono…
per l’unica, felice via…
per tornare tranquilli
a disprezzare
la follia
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