giovedì 21 marzo 2013

NIENTE DI SPECIALE

Qui… per diventare massa, informe…
che si muove in destinazioni impazzite,
dettate da strade di catrame nuvoloso
e soli al sole dell’eterno mattino…
qui… per vedere automobili con sirene
che un giorno ti chiederanno il conto,
e milioni di luci sparse per distrarre
il coniglio…
qui… dove prende fuoco il mondo
e cade acqua in muri bianchi, in bicchieri
pieni, pronti a stare nei giorni dei giorni,
muta-rabbia-calma ancora soma serena…
qui… per tendere un braccio ad un dio monco,
a parlare ad un dio sordo, a chiedere pietà
ad un dio insensibile… mentre istanti
cambiano secoli e s’inventano uomini buoni…
qui… per macchinazioni che ti vogliono rosa,
senza sapere altra cosa, sperduti in una palla
che galleggia in una stanza buia, con pallini di luce
lontana, ed un silenzio rotto dalla razza inumana…
qui… per scordare tutto quello, che non si riesce
a ricordare… con semafori che controllano
l’attività celebrale del movimento, ed orologi
per fissare un nuovo appuntamento…
e poi passano i giorni… instancabili, lenti…
i soliti spostamenti… brillano mille luci nella notte,
per diventare di nuovo giorno… burocrazia terrena
di  settimane e mesi inventati…
e poi stai dentro a sbarre-città,  a guadagnare il pane
diventando manichino inespressivo… E SCORRE, scorre,
scorre inesorabile l’armonia d’una corda demente…
e poi, e poi, e poi, e poi… di speciale, niente

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