C’è un pomeriggio neutro
di freddo invernale,
labirinto di capannoni
tutti uguali
tutti semi-vuoti
.
in questo pomeriggio
sono dentro la mia auto,
una panda young 1.100
a portare curriculum…
sono fuori dal lavoro
e dal mondo intero
.
nei pomeriggi
le persone passano,
passano veloci…
nessuno sguardo…
vanno in direzioni
tutte sue
.
non c’è gioia,
maschere di cera,
non c’è sogni,
speranze,
possibilità
.
pare mille anni
che siam qua,
anzi 1.100
per la precisione…
a fare le solite cose
ci si stufa,
si muore
.
ognuno è fottuto
a modo suo
.
gli ubriachi-barboni alla stazione
sembrano adesso aver ragione,
il barista prepara un caffè veloce,
un pranzo veloce,
per la veloce
ossessione dei clienti
intenti a dover muoversi,
mentre le puttane cinesi
ci sono anche di giorno
nascoste in giardini
pubblici
.
il pomeriggio ci fa capire
che stiamo sbagliando
qualcosa,
qualcosa che non ha a che fare
con l’economia
.
qualcosa dentro, che sta per uscire,
nemmeno la morte autorizza
un sogno,
nemmeno i miei curriculum
porteranno a qualcosa
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