Si sprecano colori,,
di mille luci alternate
di mille stanze
appiccicate,,
giorno-morfina
comune, sconfitti
dal solito impiastro
di gambe levate
e solitudine celeste
in un cielo
grigiastro,,
si vide un lampo
aggredire la piazza
stanca,, pesante
di pesanti andate,,
un divino segno
di divinità
sconosciute,,
tutti presi dal motto del giorno,
paura indicata num.1:
i mercati,,
oltremodo si andava
a scambiare opinioni
num.5 minuti,,
di pausa,,
d’atmosferiche
situazioni,,
risate contenute,
per restare nella parte,,
parte inesatta, acidità
colleriche,,
strozzati da
giacca-e-cravatta…
buum, scoppia il temporale,,
qualcosa arriva dal cielo,,
forse presagi che chiudono
lo stomaco,, che non ti fanno
digerire,, o peggio ancora
che ti fanno
pensare
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