Guarda la cenere bianca
dei tuoi terremoti…
di nuvole bianche,
che si insidiano
tra cielo e viscere,
per distrarre il quotidiano
morire
morire,
in giorni di cicale
parlanti…
resistenti affetti
si lasciano morire
al vento,
venuto dagl’inferi…
per sentirsi ancor
più sperduti,
nel supplizio
di un gioco crudele,
creato da una divinità
buona
resistono pietre pesanti,
stupide, chiamate:
circostanza…
a giorni sin ora
immortali
fa più male
il richiamo al destino
leggero e scuro,
che un cataclisma
che si ciba
di tenerezza
soffice, allo scoppiettare
del camino
e razza di linee
puntute, graffiano
cartabianca,
un istante prima,
che tutto ciò
sia scritto…
(30/05/12 ore 00:00 circa)
Nessun commento:
Posta un commento