Tik tok,
c'è nessuno?
Tra
balletti scemi, amici virtuali..
comunico
a tastoni..
.
immagini
sorridenti,
qualità,
filtri
e dopo
un flash
si torna
arrabbiati
e penitenti..
non ho
tempo di farmi un'opinione,
allora
appalto i miei pensieri
ai
personaggi più seguiti,
stato di
polizia permanente,
giudicante,
la gioventù
è più
beghina
di un
clericante..
.
sfido
alla vanità,
metto in
mostra
una
mostruosità di nulla,
siamo
protagonisti
di una
novella 2000,
un
rotocalco vivente
avvilente..
e siamo noi
che
siamo ancor meno interessanti
delle
persone "cosiddette" importanti..
.
la luce
blu del monitor, il volto pallido,
i diti
affannosi a mandar via opinioni,
verità
scomode, trattati scientifici,
inopinabili
verità..
senza
alcun titolo ne umanità..
.
e poi
il gioco
delle divisioni,
su tutto
tranne che su
fattori
importanti..
un bel
popolo diviso
è un
popolo che non potrà
far
altro che raccomandarsi
ai suoi
santi..
.
guardo
le scie chimiche di balle,
al
grande accesso e successo
della
disinformazione,
sono furibondo
perché
trovo volatili
e volubili certezze..
l'immondo
rumore e stress
hanno straziato
e logorato
il
silenzio e la poesia..
.
un tardo
medioevo è arrivato
così
presto, così svogliato..
ha messo
a tutti il cappello dell'attore,
una
dimostrazione continua di valore,
un saltarsi
sulle spalle e scavalcarsi
perché
sembra questo lo scopo ultimo..
godere
di altro è impossibile,
l'uomo è
passivo
passibile
di vergogna,
recitante
parte di carogna,
forte,
autorevole per forza,
assolutamente
scoraggiato
a
riflettere (appoggiato ad un albero),
a
muovere il corpo (dondolante),
a
provare compassione
e cose
astruse dall'altro mondo..
.
mentre
chi critica
si
lascia alle spalle l'umanità
e non
serve molto
se non
per affilare il suo io
e la sua
vanità..
.
chi
racconta verità
è il
nuovo eroe biondissimo,
dall'alto
della cultura
spiega
ai culturisti
quanto è
migliore di tutti,
per non
annoiare troppo
fa
qualche battuta di gran colpo,
assolutamente
non-politicamente-
corretta,
e
strizza l'occhio ai suoi seguaci...
.
ogni
tipologia d'uomo
si
racchiude in un guscio
(riconoscibile)
di
persone che viaggiano
sulla
propria linea..
e tutti
questi mezzi segmenti
formano
tutti insieme
la tribù
più varia che si sia mai vista..
oddio..
sarebbe anche un bene..
peccato
che le categorie
siano
molto settarie
e i
dialoghi all'esterno
siano
molto poco
amichevoli..
.
troviamo
ancora
mille
modi per dividerci
e dopo
il diritto di voto
siamo
così pudici
da avere
la gioia del diritto
ad
insultarci..
.
e poi
a
ripetere infinite e vuote preghiere
tristi e
sconsolate,
in
luoghi freddi e bui..
a
ripetere azioni indubbie,
a vivere
per il mercato,
per il
dio delle banche
e del
prodotto interno..
girando come
la terra
su se
stessi, nei giorni
senza
rallentare,
per non
perdere l'occasione
di
sopravvivere in altre maniere..
a non
imparare nulla dalle letture,
a
tenersi sempre stretti la sciarpa al collo
e non
scoprirsi per nessuno,
a non
vedere niente di quello
che è il
viaggio,
a non
sentir più niente,
a
rinchiudersi dentro
la
propria megalomania,
a
correre dietro rivoluzioni fittizie,
a
sentirsi vivi negli angoli della legge..
.
e poi
un bel
Cristo di silenzio,
un bel
Cristo di primavera,
di cani
che abbaiano al vento,
alberi
secolari guardinghi,
prati
profumati,
piccoli
insetti animati
immersi
in loro mondi..
ed il
cielo che si fa scuro,
il sole
fa posto alla luna,
i vecchi
giorni che son passati dai soliti posti
e
sembrano toccarti..
la
frenesia che ti porta via, lontano
non ha
anima, è assassina dei giorni,
porta
via gli affetti.. mentre i gatti
non sono
distratti dalla borsa,
il topo
non ruba in appartamento,
una
colomba fa pasqua..
.
e poi
riparte
come sempre la corsa
ad una
vacanza, ad una speranza..
lasciamo
in sospeso a Settembre,
guardiamo
a chi non è dei nostri
come
tifoso della squadra avversa..
l'opinione
di quelli più bravi
non
sembra tanto differente
da
quella dei cattivi,
è
un'ipocrisia identica
ma con
la ragione
inversa
dettata
sempre
da un'annacquata
etica..
.
è
tempo.. è arrivato il tempo,
di fare
orge virtuali, saluti,
auguri..
senza sorrisi
passando
a meno che
tu non
sia schermo..
e nello
scherno sollazzo,
vanesio
beffardo..
ritroverò
l'antico calore
di
sorridere e pasteggiare?
passeggiare
all'aria aperta
senza
aver paura
d'una
costruzione troppo diretta?
.
Archimede
fotoritocco allegorico..
carriera
magica.. soldi, lusso,
cartina
geografica.. rabbia
imprecisata,
nessuna risata..
auto
rombante, fusto trombante,
vestito
sgargiante, parola fetente..
nei
giorni di giovinezza, poi..
cosa
resta? - Un tributo alle tasse,
allo
sviluppo del proprio paese,
un
pizzico di burocrazia,
lo
stipendio a fine mese..
poi..
musica indefinita
assolutamente
non
indelebile,
generazione
di passaggio-
cross-tiro
in porta e
goal
no-goal..
.
poi
sono qui
a dire cose..
sono una
lumaca,
amo
l'amaca..
penso
uguale
pari -
pari
al mio
tempo,
non me
ne vergogno,
cado
sempre in contraddizioni
premo il
clacson, ho furia,
non
penso.. impossibile
essere
coerenti (d'un lato)
col proprio
ideale,
come con
se stessi
e dire
ho sbagliato..
.
bramo,
bramo, sì bramo..
bramo
una lenta riunione
a cuori
aperti, a cellulari
spenti..
tornare a creare
per se
stessi.. e un'industria
che non
voglia la tua anima
invano..
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