martedì 7 aprile 2020

L'antico borgo digitale



Tik tok, c'è nessuno?
Tra balletti scemi, amici virtuali..
comunico a tastoni..
.
immagini sorridenti,
qualità, filtri
e dopo un flash
si torna arrabbiati
e penitenti..
non ho tempo di farmi un'opinione,
allora appalto i miei pensieri
ai personaggi più seguiti,
stato di polizia permanente,
giudicante, la gioventù
è più beghina
di un clericante..
.
sfido alla vanità,
metto in mostra
una mostruosità di nulla,
siamo protagonisti
di una novella 2000,
un rotocalco vivente
avvilente.. e siamo noi
che siamo ancor meno interessanti
delle persone "cosiddette" importanti..
.
la luce blu del monitor, il volto pallido,
i diti affannosi a mandar via opinioni,
verità scomode, trattati scientifici,
inopinabili verità..
senza alcun titolo ne umanità..
.
e poi
il gioco delle divisioni,
su tutto tranne che su
fattori importanti..
un bel popolo diviso
è un popolo che non potrà
far altro che raccomandarsi
ai suoi santi..
.
guardo le scie chimiche di balle,
al grande accesso e successo
della disinformazione,
sono furibondo perché
trovo volatili e volubili certezze..
l'immondo rumore e stress
hanno straziato e logorato
il silenzio e la poesia..
.
un tardo medioevo è arrivato
così presto, così svogliato..
ha messo a tutti il cappello dell'attore,
una dimostrazione continua di valore,
un saltarsi sulle spalle e scavalcarsi
perché sembra questo lo scopo ultimo..
godere di altro è impossibile,
l'uomo è passivo
passibile di vergogna,
recitante parte di carogna,
forte, autorevole per forza,
assolutamente scoraggiato
a riflettere (appoggiato ad un albero),
a muovere il corpo (dondolante),
a provare compassione
e cose astruse dall'altro mondo..
.
mentre chi critica
si lascia alle spalle l'umanità
e non serve molto
se non per affilare il suo io
e la sua vanità..
.
chi racconta verità
è il nuovo eroe biondissimo,
dall'alto della cultura
spiega ai culturisti
quanto è migliore di tutti,
per non annoiare troppo
fa qualche battuta di gran colpo,
assolutamente non-politicamente-
corretta,
e strizza l'occhio ai suoi seguaci...
.
ogni tipologia d'uomo
si racchiude in un guscio
(riconoscibile)
di persone che viaggiano
sulla propria linea..
e tutti questi mezzi segmenti
formano tutti insieme
la tribù più varia che si sia mai vista..
oddio.. sarebbe anche un bene..
peccato che le categorie
siano molto settarie
e i dialoghi all'esterno
siano molto poco
amichevoli..
.
troviamo ancora
mille modi per dividerci
e dopo il diritto di voto
siamo così pudici
da avere la gioia del diritto
ad insultarci..
.
e poi
a ripetere infinite e vuote preghiere
tristi e sconsolate,
in luoghi freddi e bui..
a ripetere azioni indubbie,
a vivere per il mercato,
per il dio delle banche
e del prodotto interno..
girando come la terra
su se stessi, nei giorni
senza rallentare,
per non perdere l'occasione
di sopravvivere in altre maniere..
a non imparare nulla dalle letture,
a tenersi sempre stretti la sciarpa al collo
e non scoprirsi per nessuno,
a non vedere niente di quello
che è il viaggio,
a non sentir più niente,
a rinchiudersi dentro
la propria megalomania,
a correre dietro rivoluzioni fittizie,
a sentirsi vivi negli angoli della legge..
.
e poi
un bel Cristo di silenzio,
un bel Cristo di primavera,
di cani che abbaiano al vento,
alberi secolari guardinghi,
prati profumati,
piccoli insetti animati
immersi in loro mondi..
ed il cielo che si fa scuro,
il sole fa posto alla luna,
i vecchi giorni che son passati dai soliti posti
e sembrano toccarti..
la frenesia che ti porta via, lontano
non ha anima, è assassina dei giorni,
porta via gli affetti.. mentre i gatti
non sono distratti dalla borsa,
il topo non ruba in appartamento,
una colomba fa pasqua..
.
e poi
riparte come sempre la corsa
ad una vacanza, ad una speranza..
lasciamo in sospeso a Settembre,
guardiamo a chi non è dei nostri
come tifoso della squadra avversa..
l'opinione di quelli più bravi
non sembra tanto differente
da quella dei cattivi,
è un'ipocrisia identica
ma con la ragione
inversa
dettata sempre
da un'annacquata
etica..
.
è tempo.. è arrivato il tempo,
di fare orge virtuali, saluti,
auguri.. senza sorrisi
passando a meno che
tu non sia schermo..
e nello scherno sollazzo,
vanesio beffardo..
ritroverò l'antico calore
di sorridere e pasteggiare?
passeggiare all'aria aperta
senza aver paura
d'una costruzione troppo diretta?
.
Archimede fotoritocco allegorico..
carriera magica.. soldi, lusso,
cartina geografica.. rabbia
imprecisata, nessuna risata..
auto rombante, fusto trombante,
vestito sgargiante, parola fetente..
nei giorni di giovinezza, poi..
cosa resta? - Un tributo alle tasse,
allo sviluppo del proprio paese,
un pizzico di burocrazia,
lo stipendio a fine mese..
poi.. musica indefinita
assolutamente non
indelebile,
generazione di passaggio-
cross-tiro in porta e
goal no-goal..
.
poi
sono qui a dire cose..
sono una lumaca,
amo l'amaca..
penso uguale
pari - pari
al mio tempo,
non me ne vergogno,
cado sempre in contraddizioni
premo il clacson, ho furia,
non penso.. impossibile
essere coerenti (d'un lato)
col proprio ideale,
come con se stessi
e dire ho sbagliato..
.
bramo, bramo, sì bramo..
bramo una lenta riunione
a cuori aperti, a cellulari
spenti.. tornare a creare
per se stessi.. e un'industria
che non voglia la tua anima
invano..

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