Vorrei vedere ancora sole,
non ho fatto nulla di male!
Adesso, vecchio tornato bambino,
sono ancora più indifeso
e figura compassionevole;
qualsiasi cosa abbia fatto, vorrei
vedere ancora un po’ di cielo,
nei tremori deboli del tempo
riuscire ad alzare lo sguardo.
Anche a non esser santo
vorrei vedere ancora il monte,
questa condanna a morte
che pende
dalla venuta al mondo,
è un salice piangente
che non vede più
foreste.
Qualcuno, ad aver ascoltato
il serpente, ha esiliato
anche me, schiaffato
in un parco giochi
divertente,
dove si ride e si piange
e si è condannati
in una cella isolata
dal corpo e dalla mente.
Vorrei vedere ancora le stelle,
incrociare ancora gli sguardi,
esser il solito brontolone
che non va mai bene niente.
Vorrei salire sui soliti irti
sentimenti, gestiti male,
criticati dai professionisti
sempre sul filo del normale
che mai sbagliare o eccedere;
regalare emozioni sorpassate
ma in quel momento
sacrosante e pirotecniche!
Vorrei all’infinito essere
visto che il non essere
mi ha fregato, ed indietro
non posso tornare.
Vorrei scendere dalla giostra
senza esser rassegnato
o colto di sorpresa,
fare un altro giro
è impossibile,
faticoso
ripartire da capo.
Vorrei essere impassibile
di fronte a questa regola
e dare importanza
ad ogni ordine;
nel disordine d’ogni credo
chiudere la bocca, andare avanti,
senza cedersi rassegnati
a qualsiasi dogma.
Vorrei tornare a ricordare
ogni minuto passato,
sprecato, allucinato,
non più mio ma di altri
dopo l’ennesimo passo
dell’uomo cambiato.
Vorrei essere io
od un io migliore,
ma sempre qualcosa
che arriva a fare
per dimenticare,
non aspettare il traguardo
per esser ricordato.
Vorrei vedere ancora il tramonto,
senza avere quel groppo in gola,
un nuovo sguardo al giorno
che finisce esausto
e dolcemente riposa
mentre ne arriva
un altro.
Vorrei, vorrei, ma poi cosa vuoi?
è eternamente sbagliata
la vita degli umani,
sempre a desiderare
o cercare spiegazioni.
Tutta la superiorità
con le altre specie
non serve a nulla,
se non a rivangare
e passare il tempo
a trovare un senso
dove non ce n'è
bisogno.
Un senso non c’è
e se è così ben
nascosto,
non vi è necessario
calcare la mano
per trovarlo.
Intanto,
mi godo ancora questo sole
come fa, giustamente, ogni animale.
Riparto di scatto, che il corpo
ancora è sotto controllo.
Anche tutto ciò, questo
che ho scritto intendo,
ha poco senso.
Inizio a correre contro
ogni destino, cogliendo
la fine delle ere
e senza trovare
la fine ed il filo
di questo
eterno e travagliato
girovagare.
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