Ma cosa te ne fai d’una poesia,
se il mondo va avanti da sé?
Se tutti mostrano il cuore
solo per farsi ammirare,
se tutto va avanti senza rumore,
senza capire il tuo stato d’umore...
anche i facoltosi dell’amore
non conoscono i tuoi sentimenti,
ma cosa te ne fai d’una poesia
tra i barbari illusori? Buoni
samaritani che spendono parole
solamente per una pubblicità
del loro sacro splendore...
cosa te ne fai d’una poesia
e della sua delicatezza?
D’una semplice carezza?
Se tutto è un simbolico gesto
dettato da un io grandioso,
in combutta col nemico
e che si perde in oceani
di dimenticanza...
Schifosi, austeri... Dei
della gratificazione,
parlate d’amore
ma siete lontani
anni luce...
siete a sbavare
sul proprio essere
anche se non vale
un millesimo
del vostro credere...
intensificate
piccole sagre
culturali
e nuove speranze
filosofiche,
sapendo che
sono stantie
come la vostra voglia
di dominare il mondo,
come un modulo
da compilare
per dare accesso
ad un nuovo sogno.
Liberate lo spazio
dei vostri pensieri,
lontano dal commerciale
creare, per avere o essere
e gridate finalmente
quel poco che siete
e che siamo... senza cadere
nell'individuale amore di sé stessi
che giunti fino a qui,
negli inferi, per forza
dobbiamo esser speciali,
i nostri pensieri i più giusti
e leali... in barba
ai milioni di esseri nel mondo
che vogliono prendere posto,
forse aver torto, ma dare
un abbraccio... prima di pensare
Nessun commento:
Posta un commento