Ho bisogno dei vostri mostri,
di
conoscerli, di prenderci un tè;
penso siano
personaggi interessanti
in luoghi
della mente mai visti.
Ho bisogno
dei mostri, anime sincere,
attori senza
parte, parte dei giorni,
puri egoisti dei
sogni.
Non voglio
gli altissimi, vade retro
purissimi,
perfette entità speranti,
buoni con
buoni nascondigli
e buoni
consigli;
Mostri verdi,
tremanti, appiccicosi
e vomitanti,
perfette imperfezioni
di
irragionevoli urla dei vinti.
Mostrami il
mostro che sei,
riluttante e
libero asceta,
con anima
finalmente incandescente; vero
nella vera e
rilassante comprensione
di un viaggio
di “tersa” classe.
Mostra,
mostriciattolo, il tuo valore
nei parametri
striscianti, calcolati
per esser
personaggio interessante,
con i cliché
del tempo
o
anticipatore di nuovi grugniti
nello
specchio di brame
e sentimenti
spiccioli.
Il mostro che
mostro adesso
non è un
corto circuito
ma un
collasso vanitoso,
desideroso di
approvazione
o romantica
ribellione,
commerciale
rivoluzione
e studiosa e
progettuale
risoluzione.
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